BENVENUTO

Egregio navigatore grazie per essere entrato in questo blog. Se desideri esprimere le tue opinioni sui posts pubblicati è molto semplice: Clicca sulla frase link a questo post, oppure su commenti che trovi in calce al post . Quindi compila il modulo che appare. Il commento può essere pubblicato con un open identità o anonimamente. Ogni commento prima della pubblicazione sarà moderato dall'autore. Grazie per l'attenzione
Visualizzazione post con etichetta Piana dei merli. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Piana dei merli. Mostra tutti i post

sabato 12 ottobre 2024

Recensione del libro "EUROPA E BALCANI OCCIDENTALI" di Elio Sgalambro

 

 


Europa e Balcani occidentali

Un legano storico da ricostruire per rafforzare l’Occidente

Analisi di Elio Sgalambro

 

 “Europa e Balcani occidentali” è un saggio edito da Europa edizioni nel 2022, scritto dal Gen. D. Renzo Pegoraro, ufficiale degli Alpini.

Lo scopo del saggio, sintetizzato nel sottotitolo “Un legame storico da ricostruire per rafforzare l’Occidente”, è chiaramente enunciato nell’Introduzione”, laddove si legge  “Questo saggio ha lo scopo di richiamare alla memoria i fatti storici che hanno dato origine alla Federazione jugoslava e le cause che hanno decretato la sua dissoluzione, con la dichiarazione d’indipendenza delle attuali Repubbliche” ed ancora, viene posta attenzione alle “motivazioni che hanno determinato, nel tempo, gli scontri tra le diverse etnie e l’attuale situazione politica, sociale, economica, culturale delle sei repubbliche dei Balcani occidentali”. Un’indagine, quindi, a tutto campo nella considerazione che la parte sud orientale del continente europeo ha giocato, nel corso del tempo, un ruolo tutt’altro che secondario in vicende drammatiche per l’umanità, basti pensare agli scontri degli imperi centrali con l’esercito ottomano, allo scoppio della prima guerra mondiale, ai combattimenti delle truppe dell’Asse contro gli alleati occidentali; ed ancora, alle vicende che portarono alla dissoluzione della Jugoslavia e alla formazione delle attuali Repubbliche con l’immancabile corollario di eccessi, violenze e devastazioni per il risorgere di ataviche questioni etniche e religiose. Per altro verso, mentre l’Europa, di fronte ai processi di cambiamento in atto nella regione balcanica, è apparsa incerta e titubante altre potenze extra europee, hanno da tempo iniziato ad esercitare una costante penetrazione economica, culturale e religiosa che rischia di sovvertire gli equilibri e il percorso di avvicinamento dei paesi della regione all’Unione europea e alla Nato. Ecco, allora, il richiamo esplicito e “programmatico” nel sottotitolo del saggio: un legame da ricostruire, suggerendo in fine, le “ricette”, le azioni attuative sul piano politico.

Naturalmente portato per l’indagine storica, Pegoraro, ricco di una solida formazione professionale[1] ma più ancora facendo leva sulle esperienze maturate sul campo negli incarichi di alto livello e di comando ricoperti [2], ha potuto indagare a fondo gli eventi che hanno colpito la regione Balcanica, seguendone con puntuale rigore l’insorgere e l’evoluzione e tracciandone le prospettive per un futuro migliore in ambito europeo.

Già in passato, Pegoraro si era occupato delle problematiche “balcaniche”[3], sicché il nuovo lavoro, pur con altro taglio e respiro si può idealmente collegare al primo per le motivazioni e le finalità.

Il libro di Pegoraro, la cui esperienza personale e professionale offre la credibilità della vita vissuta al racconto delle vicende narrate, si risolve in una lezione di storia per stimolare un dibattito sul presente e sul futuro dell’ Occidente “per rafforzare” e “ricostruire” un modo di essere che appare titubante e indeciso di fronte alle sfide e alle trasformazioni che hanno coinvolto, spesso in maniera traumatica, e frammentato la Jugoslavia di Tito; un Occidente che appare incapace di contrastare l’ingerenza di potenze extra europee che con ben altra determinazione si muovono “con l’intento dì conquistare nuovi mercati ed espandere la loro influenza nell’area, mediante aiuti economici e sostegno politico alle fragili istituzioni locali”[4]

Il libro è ben definito nella sua struttura. Articolato in undici capitoli, è arricchito da una vasta “Bibliografia” tra “Testi”, “Atti Ufficiali”, “Fonti internet e Riviste”. A tutto ciò va aggiunta una “Appendice” – corredata da documentazione di riferimento e da 13 Tavole fuori testo - di sicuro interesse dedicata all’ “Articolazione e composizione delle forze per l’invasione della Jugoslavia” durante la Seconda guerra mondiale. Si tratta di una ricerca accurata, puntuale e sistematica che rende il lavoro di Pegoraro estremamente utile a quanti, studiosi di professione, studenti o semplici “curiosi di storia” vogliano accostarsi, senza pregiudizi e con spirito di conoscenza, ad un mondo per tanti versi sconosciuto o disatteso ai più eppure così vicino.

“Europa e Balcani occidentali” si può ritenere un testo sicuramente stimolante e di molto interesse. Oltre ad affrontare con rigore scientifico le varie tematiche, partendo da un’analisi storica rigorosa, richiama alla memoria vicende troppo spesso volutamente dimenticate e impone delle domande fondamentali: cosa sono i Balcani? Dove iniziano e dove finiscono? E come si deve relazionare l’Europa con questa entità storica-geografica-politica-culturale ricca di sfumature, ma tanto fondamentale per l’Europa stessa, per l’Europa che è ma soprattutto per quella che sarà? Domande legittime cui Pegoraro tenta di dare risposte. Scritto in una prosa scorrevole e senza sbavature, in uno stile che rende la narrazione gradevole pur nella oggettiva aridità dei contenuti, il saggio si legge bene e riesce a riaccendere il gusto della scoperta storica.


[1] Tappe principali, sono state: l’Accademia Militare dell’Esercito, la frequenza dei corsi di Stato Maggiore e Superiore di Stato Maggiore presso la Scuola di Civitavecchia; il conseguimento della laurea in “Scienze internazionali e diplomatiche” e in “Scienze Strategiche” e la frequenza del Master di secondo livello in “Scienze Strategiche”.

[2] Per citare solo i più significativi: Brigate Alpine, Stato Maggiore Esercito, NATO e USASETAF e, soprattutto, quale Addetto per la Difesa, l’Esercito e l’Aereonautica presso l’Ambasciata d’Italia a Skopje

[3] Vs il testo “Frammenti di pace, da Sarajevo a Pristina”, Edizioni Stella 2006.

[4] Vs pag. 15 del testo in esame.