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martedì 28 maggio 2013

Il bene comune

Se la vita delle persone si muove nel vuoto esistenziale, cosa potrà mai accomunarci, di là da interessate e occasionali convergenze? Allora ci vuole un impegno comune in vista del bene comune, che custodisce e armonizza il pubblico e il privato. Al contrario, assistiamo a uno scollamento tra pubblico e privato, a cui segue lo sdoppiamento dell'idea di bene comune: per un verso identificato con una somma aritmetica di beni materiali, meritevoli di tutela pubblica solo perché utilitaristicamente indispensabili alla vita di tutti (come i beni ambientali) o comunque ritenuti irrinunciabili dinanzi alla libera fruizione individuale (come i beni culturali e artistici); per altro verso, ridotto a una cornice vuota di condizioni e regolamentazioni che comportano tensione e competizione.
Il bene comune diventa, così, problematico: altro è raccontare una società originariamente pacifica e figlia della partecipazione, altro lo stile del sospetto, che mette in guardia contro una società figlia della guerra e del conflitto, in cui guadagnare convenienza e dove la giustizia è ridotta a difesa degli egoismi privati. E, così, la politica, già indebolita nell'elaborare progetti alti e unificanti, asseconda di volta in volta, ora il populismo di campagne moralizzatrici, ora un'apparente mentalità al di sopra delle parti. In realtà, il difficile bilanciamento fra l'autonomia della persona e il bene comune domanda una cultura della partecipazione, che motiva una forma di reciprocità aperta, dilatando la rete delle appartenenze, dall'ambito primario della famiglia a quello della società civile, fino a comprendere l'intera famiglia umana, aprendo le frontiere dell'inclusione, in una sana dialettica di amore e giustizia, che è credibile se non identifica sempre l'altro con l'estraneo o il nemico. La motivazione del bene comune non è il successo ma il bene, un bene che è tanto più autentico quanto più è condiviso, e che non consiste prima di tutto nell'avere o nel potere ma nell'essere.( Arcivescovo, Ordinario Militare, Vincenzo PELVI)

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