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mercoledì 6 luglio 2016

La Consulta dichiara legittimo il contributo di solidarietà

La Corte costituzionale ha respinto le varie questioni di costituzionalità relative al contributo, che scade nel dicembre 2016, sulle pensioni di importo più elevate (da 14 a 30 volte superiori alle pensioni minime): il prelievo è stato quindi ritenuto legittimo.
La Consulta ha infatti ritenuto che il prelievo sulle pensioni di importo più elevato va considerato come "contributo di solidarietà interno al circuito previdenziale giustificato in via del tutto eccezionale dalla crisi contingente e grave del sistema", escludendone invece la natura tributaria. La Corte ha anche ritenuto che tale contributo rispetti il principio di progressività e, "pur comportando innegabilmente un sacrificio sui pensionati colpiti, sia comunque sostenibile in quanto applicato solo sulle pensioni più elevate”.
La Corte costituzionale si era riunita nella mattinata del 5 luglio u.s. per esaminare le norme varate dal Governo Letta con la Finanziaria 2014 che avevano introdotto un prelievo di solidarietà triennale e progressivo sulle pensioni alte, oltre ai 91 mila euro annui, e una diminuzione, pure progressiva, dell'adeguamento Istat degli assegni al costo della vita. A "impugnare" le disposizioni con 6 diverse ordinanze sono state varie sezioni regionali della Corte dei Conti sulla scorta dei ricorsi presentati da ex magistrati, ex professori universitari e dirigenti di enti pubblici e privati. Si erano costituite a favore delle norme la Presidenza del Consiglio e l’Inps.
Provvedimenti simili varati nel 2011 erano già stati esaminati dalla Consulta e dichiarati incostituzionali. Il Governo Letta li aveva riproposti con dei correttivi per riequilibrare le misure ed evitare una delle principali questioni di incostituzionalità, cioè  che il prelievo di solidarietà fosse  assimilato ad una trattenuta di natura tributaria. 

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